Scoprire la natura delle Eolie: autunno a Salina

Se dopo i rovesci di fine estate le belle coste eoliane possono essere frequentate dai bagnanti per tutto il mese di settembre, ottobre e per i primi di novembre, durante l’intero autunno e gran parte dell’inverno la montagna rimane una risorsa turistica sempre felicemente praticabile. Le due montagne gemelle, Monte Fossa delle Felci (962 m, la cima più alta delle Eolie) e Monte Porri (860 m), all’inizio degli anni ’80 sono state dichiarate Riserva naturale. Di Monte Porri si argomenterà in un articolo specifico, perché merita una trattazione a sé, mentre oggi ci si concentrerà sulla scoperta della natura durante le escursioni verso Monte Fossa delle Felci.

Se si parla di accessi in sicurezza e con un livello di difficoltà non eccessivamente elevato, per salire in cima vi sono sette sentieri che si snodano da quasi tutti i punti dell’isola. Lungo questi sentieri, durante l’autunno, si assiste ad un vero e proprio caleidoscopio di colori, il quale diviene a sua volta un turbinio di emozioni per tutti gli amanti del trekking. Potete quindi ben immaginare che spettacolo sia assistere alle foglie che, giorno dopo giorno, mostrano un magnifico color giallo capace di evolversi in tutte le sue gradazioni, fino ad arrivare ad un rosso ruggine.

Si possono ammirare diverse tipologie di felci (le quali danno ovviamente il nome alla montagna), castagni, lunghe ed imponenti pinete, alcune querce, mughi pini (cioè cespuglietti da sottobosco) e corbezzoli. Quest’ultimi sono arbusti che raggiungono altezza di alberelli, che in autunno sono splendidamente dotati di fiori a mazzetti bianchi pendenti, per poi fare delle gustose bacche rosse a dicembre (dette in dialetto ‘mbriachieddi, perché sembra che ingerire un’eccessiva quantità di tali bacche porti ad uno stato di ebbrezza). Ci sono poi lecci, tipici del Mediterraneo, che fronteggiano alberi di alta montagna tipo il larice, ma anche alberi come l’ontano; questo è un albero molto particolare, le cui curiosità verranno svelate in fase di escursione a Salina!

Come già accennato in un altro articolo, all’interno di un nutrito sottobosco che conta almeno cinquecento specie, sono presenti diverse varietà di funghi: pineroli, prataioli, chiodini, porcini, ecc… Un sottobosco molto ricco in cui, se si è fortunati, si potranno incontrare simpatici animali come il coniglio selvatico e il ghiro. Senza contare poi le numerosissime specie di insetti, studiati dall’università di Ferrara. Durante questa splendida e salubre passeggiata, è possibile udire i versi dei rapaci che dominano incontrasti i cieli limpidi di Salina. Poiane, gheppi e falchi volano lungo valli e crepacci. Le cime sono il regno incontrastato di questi magnifici esemplari che, è bene ricordarlo, sono tutti appartenenti a specie protette. Giunti finalmente in cima, i visitatori non potranno fare a meno di notare i castagni ed altri imponenti alberi che ricoprono circa due chilometri di cratere (Monte Fossa, così come Monte Porri, è infatti un vulcano spento. In totale a Salina se ne contano almeno sei). Della loro disposizione perfettamente circolare, che lascia un grande spazio al centro e favorisce la fantasia, si è già scritto in un apposito spazio del blog.

Ci si può comunque allietare anche senza spingersi così in alto. Lungo tutte le vallate si possono infatti ammirare piante endemiche come i lentischi, con infiorescenze di bacche rosse; le euforbie, i cui grandi coni variano da un verde brillante, che a poco a poco si va mostrando con varie sovrapposizioni di colori, fino al classico rosso ruggine autunnale (vi sono tanti di tipi di euforbie. L’Euforbia lateris, ad esempio, fiorisce in inverno con fiori simili al caprifoglio ed ha bacche rosse); grandi cespugli di Ombrellifere, tra cui il finocchio selvatico, i cui semi vengono raccolti per insaporire le pietanze e per preparare ottime tisane. Nel periodo dei morti, inoltre, le valli di Salina sono piene di ciclamini. Questi fiori, proprio in relazione al periodo, sono chiamati “i fiori dei morti”. Ma in realtà non hanno assolutamente nulla di lugubre, anzi… Durante lo stesso arco di tempo vi sono anche alberi da frutta come il sorbo, il noce, il cotogno e il cachi.  Ricordiamo poi le piante di agrumi e le viti. I pampini di quest’ultime assumono una varietà di colorazione meravigliosa, vero emblema dell’allegro autunno isolano. Vi aspettiamo!

Michele Merenda