Diario di viaggio, prima puntata: escursione nelle cave di Caolino a Lipari

(Paleo-lago)

Il diario delle escursioni di Umarruggiu.it racconta di Salina e delle altre isole, lo sappiamo. Ogni volta, una dimensione diversa da vivere. Tra le varie esperienze, negli ultimi giorni ce n’è stata una in particolare, sviluppatasi però in ben cinque puntate. La prima si è svolta a Lipari, lungo il sentiero che passa per le misteriose e silenziose cave di Caolino.

Un’avventura cominciata assieme ad un gruppo eterogeneo ma allo stesso tempo unito, coeso, che ha attraversato l’accidentata strada sterrata nascosta dalle piante di assenzio, passando per quello che migliaia di anni fa era un paleo-lago (vedi foto), le cui pareti sono erose non dal vento ma proprio dalle primitive acque.

Il viaggio ha avuto inizio salutando idealmente Salina da lontano, per poi scendere nelle solfatare ancora calde e fumanti, un ambiente di dantesca memoria; dopo si è andato nel cuore delle cave, dove un misterioso artista estrapolava il suo pigmento naturale per colorare il vasellame molto prima che nascesse Cristo, diventando probabilmente un nome ricercato per la propria epoca.

Con l’acqua che scorre in un vallone di eucalipti si va giù, fino alla costa, un po’ più vicino a quei faraglioni che si vedevano già dall’alto, simili a delle torri d’avvistamento. È tutto silenzioso qui, anche gli strapiombi che sembrano fotografati in Bretagna o in Cornovaglia. Invece è pieno Mediterraneo, in un crocevia dove tutto poteva e ancora può succedere.

Il sole comincia a essere alto e si cammina; si cammina fino alle Terme di S. Calogero, il cui ritrovamento più antico forse risulta essere unico in assoluto… Quelle terme distrutte da un terremoto e poi riprese un paio di secoli dopo dal santo omonimo, originario dell’Asia minore e poi morto in Sicilia. Così dice la sua storia, che lo vede strettamente connesso sia alle terme che alla raccolta delle messi. Ma proprio per questo, legato ad un’altra storia, ancora più antica, addirittura precedente agli dei che scelsero l’Olimpo come dimora.

Chi era davvero questo personaggio così strano? Era la prima volta che passava da Lipari? O forse c’era sempre stato e aveva voluto cambiar di nome? Camminate anche Voi con Umarruggiu.it, scoprite, tornate indietro in un tempo sbiadito… Ma intanto, il gruppo è risalito per una strada ricostruita in stile romano, per arrivare al belvedere di Quattrocchi che guarda verso Vulcano, la meta del tardo pomeriggio.

Una nuova escursione, ancora più misteriosa, che continua il filo interrotto davanti le terme… Nulla è casuale, in questo viaggio. Se così appare… è  per l’appunto mera apparenza.

Michele Merenda