Salina: escursioni e degustazioni

(foto di Tatiana Cretu)

Un’escursione degna di essere chiamata tale non è solo camminare. Fare escursioni in un posto come Salina significa soprattutto conoscere un territorio molto più ricco di quanto si possa pensare. I luoghi si vivono, si comprendono, se ne ascoltano le storie, ci si immedesima nei racconti, nelle tradizioni.

Conoscere davvero bene Salina significa rimanere sull’isola alcuni giorni, esplorarla tramite i suoi tour principali (come minimo!) e comprendere ciò che costituisce un patrimonio culturale poco conosciuto. Una cultura legata anche al settore delle vivande, le cui origini e preparazioni sono anch’esse legate a vicende caratteristiche. Riuscire a gustare le pietanze tipiche di un luogo in  un bellissimo contesto naturale diviene quindi un’azione di sinergia che può portare a risultati eccellenti, soprattutto se i cibi sono tanto buoni quanto genuini, magari proprio al clou o al termine di un’escursione che già di suo si era dimostrata appagante.

Tra le pietanze che meglio si prestano ad essere gustate durante le escursioni, vi sono indubbiamente gli antichi pomodori isolani. Oltre ai tradizionali capperi di Salina – dalle particolari proprietà antinfiammatorie, tra le varie cose – vi sono infatti altri prodotti che con i loro sapori arcaici continuano a parlare di una tradizione contadina ancora molto lontana dall’essere dimenticata. «Questo tipo di pomodoro  – ci dice l’agronomo Michele Oliva – i nostri nonni lo chiamavano “seccagno”. Ancora oggi ha la peculiarità di crescere assolutamente senza acqua. Non innaffiandolo, presenta una maggiore quantità di sali minerali e quindi il sapore risulta molto più intenso e deciso.  Un elemento molto importante è la buccia – ci spiega Oliva –, che essendo parecchio elastica trattiene l’umidità della notte e quindi rende idratato il pomodoro».

Un ortaggio che così diviene ottimo per essere essiccato al sole in pochi giorni e poi lavorato in vari modi. Magari mettendolo sott’olio o trasformandolo in un gustosissimo paté.  Ma anche fresco, conservato in acqua e sale marino dentro i barattoli, molto buono per condire le verdure e le insalate.  In tale maniera, diventa un ottimo alimento da degustare in tanti modi durante le escursioni, abbinato con del pane biscottato, della ricotta o delle alici marinate. Meglio ancora se accompagnato da del buon vino locale. Di questo, però, ne parleremo durante il prossimo giro tra le montagne di Salina!

Michele Merenda