Trekking a Salina: seguendo le vibrazioni della “Pietra che suona”

«Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare – diceva lo storico jazzista John Coltrane – nuovi sentimenti da sperimentare».

Nell’isola di Salina, nel cuore verde dell’arcipelago eoliano, esiste una pietra che suona. La gente ne parla da tempo immemore e finalmente adesso vi portiamo a scoprirla. Dopo poco meno di un’ora, si scoprirà una roccia che se percossa… suona come uno xilofono (vedi video).

Pietre come queste si ritrovano in luoghi di culto misteriosi tipo Stonehenge, in paesi del Galles dai nomi impronunciabili, in strani parchi degli Stati Uniti oppure risultano citate in tradizioni sciamaniche a scopo terapeutico. Questo perché fin dai tempi più antichi vengono riconosciuti i benefici dei suoni armoniosi; quello che dopo molti secoli diventò la musicoterapia, in epoche passate era visto come un dono magico da custodire gelosamente. E in un certo senso lo è davvero.

Un evento magico che oggi si può vivere anche nel Mediterraneo, in un’isola che come si è visto ha molte sfaccettature da scoprire. Grazie ad alcuni volontari del Comune di Leni, anche questo vecchio sentiero è stato ripulito e attraversando tanti valloni si giunge finalmente al cospetto della “Pietra che suona”, peraltro l’unica ad avere queste caratteristiche tra tutte quelle che stanno intorno. Ma di cosa si tratta, scientificamente? La spiegazione completa, assieme a molti altri dettagli, verrà data durante la camminata!

L’escursione (vedi slide) prevede un giro ad anello che condurrà a Valle Spina, all’interno della zona denominata “Praiola”. Una delle aree più naturali dell’isola, immersa nella vegetazione tipicamente insulare, tra terrazzamenti a uliveti, testimonianza di un’antica attività agricola. Ci si affaccerà sulla parete di Pizzo Corvo, il più antico vulcano dell’isola, dove nidifica il Falco Eleonorae proveniente dal Madagascar. Di fronte si potrà ammirare il “Filo di Branda”, un suggestivo strapiombo che si trova a ridosso di Pollara, luogo che fu scenario del film “Il Postino”, epitaffio di Massimo Troisi. La magia quindi Vi aspetta!

Michele Merenda