Slow Food: salutari escursioni e buon cibo a Salina – parte 3

Terza e ultima puntata di Slow Food Salina 2020, che quest’anno ha visto la novità dei percorsi naturalistici come parte integrante della nuova proposta. Una diciottesima edizione che ha superato le problematiche dettate dalle emergenze sanitarie internazionali e, tramite opportuni video, ha potuto comunque raggiungere tantissime persone  in tutto il mondo. Le escursioni a Salina con Umarruggiu.it hanno mostrato aspetti di un territorio che  il grande pubblico per molti versi deve ancora scoprire, legato magari all’idea che un’isola abbia da offrire esclusivamente il mare, probabilmente solo in alcuni mesi dell’anno.

Questa sinergia cominciata il 29 maggio ha invece ribadito che Salina ha da offrire un patrimonio vastissimo, che assieme alle escursioni e le nozioni naturalistiche comprende un repertorio storico difficile da immaginare, oltre chiaramente all’elemento del buon cibo – da gustare rigorosamente con calma, nel pieno della filosofia Slow – coltivato a km 0 anche a costo di sacrifici e preparato senza snaturarne le proprietà nutritive.

Seguendo il corso del Sole (altro fattore da tenere in considerazione), la tre giorni è partita dal Comune di S. Marina Salina per poi passare in quello di Malfa (vedi prima e seconda puntata), concludendo come tutti gli anni nella municipalità di Leni. Durante i precedenti appuntamenti si sono (ri)scoperte anche le varie frazioni e quindi, in quest’ultima tappa, sono stati effettuati dei doverosi cenni anche a Valdichiesa e Rinella. Detto che proprio da Valdichiesa parte quello che è il sentiero principale per Monte Fossa delle Felci (962 m), le camminate di Umarruggiu.it non vogliono essere mai banali; non vi è mai la fretta di dover andare a prendere qualche barcone che ci aspetta nell’arco di pochissimo tempo, quindi non esiste la necessità di percorrere ripide scorciatoie che non permettono di ammirare la bellezza nascosta dell’isola. Ogni escursione può essere adattata alla meravigliosa varietà dei sentieri locali. Quest’ultimo collegamento del 31 maggio (vedi video) è stato effettuato dalla cima di un picco assolutamente poco conosciuto e che rientra nel giro dei “pizzi” già illustrato su questo stesso sito, di livello più impegnativo.

Cogliendo l’occasione per far riferimento alla tradizione mistica che accompagna da secoli e secoli l’intera vallata, ci si è ricollegati ad un’altra novità di quest’anno: le cosiddette “colture resilienti” locali, coltivazioni venute su nonostante le difficoltà e che hanno poi rivelato un’incredibile eccellenza, tanto da essere state anche oggetto di degustazioni durante le camminate, ottenendo ottimi riscontri. E poi, all’insegna delle tante sorprese, durante il video i ristoratori di Leni hanno cucinato della pasta molto semplice ma allo stesso tempo saporita, del finocchietto selvatico in un modo gustosissimo – come si faceva un tempo, portandolo poi con sé per mangiarlo mentre si lavorava in montagna o si andava per mare – e poi anche adattato lo scorfano dei mari eoliani alle ricette più moderne. Oltre alla preparazione della pizza con ingredienti quasi interamente isolani e la suggestione delle immagini che ne riprendevano la cottura direttamente tra le fiamme del forno a legna!

Per concludere, non ci si poteva non recarsi a Punta Megna, nella frazione di Rinella – dove si è sempre conclusa la manifestazione –, luogo suggestivo in cui si è quasi lasciato parlare il vento e tracciato un brevissimo riassunto di questa intensa esperienza che ha mostrato Salina a trecentosessanta gradi. Se pensate di conoscere davvero l’isola… guardate prima questi tre video, emblema di quanto si possa creare con una giusta sinergia tra le parti, seppur in brevissimo tempo.

Si ringraziano per il coinvolgimento Saro Gugliotta (Presidente di Slow Food Sicilia) e Daniela Tagliasacchi (fiduciaria della Condotta Slow Food – Isole Slow Siciliane), gli operatori e coltivatori di Salina che hanno prodotto davvero tanto materiale video, nonché Laura Gugliotta che ha montato tutto a tempo di record. Un ringraziamento speciale va a Ksenia Botter, che ha filmato e fotografato i percorsi di Umarruggiu.it per questi tre giorni, sostenendo un passo di marcia degno del migliore dei camminatori e affrontando anche vere e proprie scalate.

Ancora grazie per essere stati con noi e come sempre… al prossimo anno!

Michele Merenda