Slow Food: salutari escursioni e buon cibo a Salina – parte 2

Continua il racconto della tre giorni che ha visto Umarruggiu.it presentare i percorsi naturalistici in apertura e chiusura dei video che l’organizzazione di Slow Food Sicilia ha ideato per la stagione 2020.

Nella precedente puntata (leggi articolo con video) si era partiti dal Comune di S. Marina Salina, precisamente dalla frazione di Lingua e dal suo giro di mezza montagna, sul laghetto ricco di storia e oggi meta di ristoro per uccelli migratori (nel momento in cui si scrive vi è un fenicottero). Dopo aver dato la parola a produttori e ristoratori – che hanno illustrato alimenti genuini, ottimi anche per delle degustazioni, e alcune ricette locali – si è concluso con uno sguardo dall’alto proprio su S. Marina. Il secondo appuntamento, come annunciato, ha visto il passaggio verso la parte centrale dell’isola, nel Comune di Malfa e poi nella relativa frazione di Pollara.

Umarruggiu.it ha aperto la puntata direttamente dalla zona di Serro Capo, in cui prima l’altra frazione di Capo Gramignazzi e poi la stessa Malfa si mostrano allo sguardo come un gigantesco anfiteatro naturale. In quella che è la meta di una delle escursioni più belle, si è prima fatto cenno all’ipotetica origine storica del nome “Malfa” – citando anche alcuni documenti che sembrerebbero confermare la leggenda – e poi parlato di alcune delle tante piante che è possibile incontrare durante questo particolare e suggestivo percorso (video seconda giornata). In quella che vuole essere la consapevolezza della relazione fra corretta alimentazione e salute, oltre che del rispetto degli autentici prodotti isolani, la giornata del 30 maggio ha poi visto protagonisti alcuni dei produttori del cappero isolano proprio a Pollara, i quali hanno spiegato metodologie di coltivazione, raccolta e lavorazione. Ricordiamo che il cappero di Salina è da tempo presidio Slow Food per le sue particolari proprietà organolettiche, grazie alle quali risulta essere un prodotto unico nel suo genere.

Dopo aver appreso nuove ricette dai ristoratori locali, tra innovazione e tradizione, Umarruggiu.it ha chiuso l’appuntamento parlando brevemente dei percorsi che si snodano da Pollara. E mentre il sole tramontava specchiandosi nel mare e illuminando le imponenti falesie tufacee, venivano in mente alcuni versi del poeta Pablo Neruda, ricordato proprio a Pollara nel film “Il Postino”, epitaffio artistico di Massimo Troisi. Si è però già pronti per la terza e ultima puntata, nel Comune di Leni, che si preannuncia assolutamente sorprendente.

Questo articolo è dedicato alla memoria di Roberto Rossello, giovane produttore di Pollara scomparso prematuramente nel 2015 ma sempre presente in tutte le iniziative isolane. Colleghi e amici non dimenticano mai di ricordare il suo nome, la cui azienda di famiglia viene oggi portata avanti dalla madre. Alla prossima.

Michele Merenda