Slow Food: salutari escursioni e buon cibo a Salina – parte 1


Le escursioni nei percorsi naturalistici di Salina diventano parte integrante della filosofia Slow Food. Associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo nel rispetto dell’ambiente e dei produttori, nasce anche per contrasto all’eccessiva “velocità” dei tempi attuali, che purtroppo va a inficiare la qualità dei prodotti e delle abitudini alimentari.

Slow Food Sicilia opera sul territorio regionale coltivando i princìpi della solidarietà e aumentando la consapevolezza della relazione fra corretta alimentazione e salute. Sottolineando che già da tempo il cappero di Salina risulta essere un presidio Slow e che da ben diciassette anni il cuore verde delle Eolie è meta durante il mese di maggio di convegni e degustazioni nei tre Comuni isolani, il diciottesimo appuntamento sembrava definitivamente saltato a causa del COVID-19.

Ma a quel punto, il colpo di scena: Saro Gugliotta (Presidente di Slow Food Sicilia) e Daniela Tagliasacchi (Fiduciaria della Condotta Slow Food – Isole Slow Siciliane) pensano bene di mettere assieme produttori, agricoltori e ristoratori in tre video che parlino da 29 a 31 maggio del variegato e spesso poco conosciuto territorio salinese, con il loro immenso patrimonio sia naturalistico che alimentare. Umarruggiu.it ha aperto e chiuso ogni puntata, lasciando quindi intravedere le grandi potenzialità dell’attività escursionistica.

Percorsi da vivere con calma, riconoscendo le piante e le loro proprietà curative, ascoltando quella che è una Storia millenaria accompagnata da numerosissimi aneddoti, come quelli narrati nella prima giornata durante il giro di Lingua tra ginestre e muretti a secco, facendo cenno alle antiche saline e a un’isola che di fatto cambiava il proprio destino. Si rimanda quindi alla visione della prima giornata (vedi video), terminando la puntata con le felci alle spalle e la vista dall’alto su S. Marina Salina, facendo un breve cenno alle misteriose Grotte dei Saraceni

Alla prossima puntata, tra Malfa e Pollara!

Michele Merenda