Secondo giorno: la scuola racconta il turismo con escursioni, cinema e agricoltura

Continua il progetto scolastico estivo nell’isola di Salina, con cui viene raccontato e vissuto il territorio anche tramite le escursioni. Il secondo giorno è risultato molto più rilassante rispetto al primo (leggi articolo) ed è st ato impostato per far conoscere ai ragazzi della scuola media isolana buona parte del patrimonio che orbita attorno il paese di Pollara (frazione di Malfa).

Dopo Leni e Rinella, infatti, il piccolo borgo è stato spiegato e vissuto in buona parte delle sue componenti.

I cenni storici sono partiti dalle importanti fasi vulcanologiche e sono arrivate fino ai giorni nostri, passando per quella della stazione semaforica militare (conosciuta popolarmente come Il Semaforo) e dei sentieri di montagna che un tempo collegavano la frazione isolata con gli altri paesi. Ciò che oggi è una piacevole escursione, un tempo era ragione di vita.

Questa è stata l’occasione per poter riscoprire le antiche strade che tagliano quella rotabile, resto della   mulattiera che permetteva l’accesso al paese. Una sorta di hiking molto leggero, che ha compensato quello decisamente più impegnativo del giorno precedente. Per vivere l’agricoltura, si è fatto capo all’azienda Sapori eoliani di Roberto Rossello, giovane imprenditore che purtroppo è passato a miglior vita troppo presto. Oggi c’è la madre, Maurizia Di Lorenzo, che sta portando avanti un’attività che un tempo apparteneva al proprio padre. Ha spiegato come il cappero di Salina – presidio Slow food – si differenzi da tutti gli altri fin dall’impiantamento e dalla preparazione. Ha insegnato ai ragazzi come riconoscerli e si è parlato delle loro proprietà organolettiche. Argomentando sui vari preparati, si è poi affrontata anche la preparazione di altri prodotti agricoli.

Dopo questa esperienza diretta, un’altra breve escursione ha poi portato a riprendere il discorso cinematografico cominciato durante il primo appuntamento. Pollara, infatti, è stato il luogo dove è stato girato “Il Postino” (1994), epitaffio dell’attore napoletano Massimo Troisi, che ancora oggi attira tanti turisti sul territorio. Si è quindi visitata l’antica casa dove è stata girata la pellicola, di proprietà del poeta e pittore Pippo Cafarella. In questo frangente si è voluta ricordare la figura di Pablo Neruda, interpretato nel film da Philippe Noiret, in esilio dopo il colpo di Stato cileno. Un Neruda che come altri artisti esiliati continuò a sostenere la causa dei propri connazionali imprigionati, torturati e uccisi, pur rischiando la propria incolumità. Un modo per dire che anche l’Arte in generale e la Poesia in particolare possono dare un contributo concreto alla speranza di un popolo vessato ingiustamente.

Si ringraziano ancora una volta per la collaborazione Maurizia Di Lorenzo e Pippo Cafarella, col sorriso dal mai dimenticato Roberto Rossello – favorevole fin dal principio ai progetti escursionistici – che dalla foto sembra sorridere ai ragazzi entusiasti.

Il prossimo appuntamento sarà un’escursione… su Monte Fossa delle Felci!

Michele Merenda