Salina, la maledizione è spezzata: finalmente la Festa della Montagna! Con un pensiero a Daniele Nardi

Nonostante fosse il 2 giugno, l’appuntamento primaverile per la Feste della Montagna a Salina stava saltando ancora una volta. Dalle cinque del mattino era cominciata una forte pioggia scrosciante, che per quattro ore abbondanti non ha accennato ad allentare d’intensità. Il tempo di un breve raggio di sole dopo la quiete e poi… il cielo si è chiuso nuovamente.

Alla fine, nove temerari si sono incontrati al Santuario di Valdichiesa. Saliti tutti sull’ampio fuoristrada della Guardia Forestale, grazie al comandante Elio Benenati sono arrivati al rifugio di Monte Rivi , luogo deputato all’evento. Nel tragitto, la pioggia era tornata battente. Un’atmosfera dove la cupa mano del maltempo faceva tornare ai periodi invernali. Giunti a destinazione, gli organizzatori hanno subito reso operativo l’interno del rifugio, acceso il fuoco e tirato fuori le cibarie.

Quel paio di turisti, assieme agli isolani, hanno così potuto beneficiare di quello che si è rivelato un incontro quasi familiare, ricordando momenti conviviali molto raccolti, che oggi sembrano non esistere più. E a un certo punto – mentre si mangiava formaggio stagionato, pesce sott’olio, si beveva vino locale, si degustavano salse e si iniziavano a tagliare i dolci – ecco che spuntava nuovamente il sole! Dopo un po’ sono giunti al rifugio altri “temerari”, per lo più stranieri, che hanno così ampliato la cerchia dei festeggianti.

L’impegno era quello di rendere poi omaggio a Daniele Nardi, lo scalatore amante di Salina morto tragicamente sul Nanga Parbat, di cui si è parlato anche su queste pagine virtuali (leggi articolo). Approfittando della giornata virata repentinamente al bello, si è quindi saliti sulla vetta di Monte Fossa delle Felci per rinnovare il ricordo di Nardi, davanti a quella targa di pietra che lui stesso aveva fatto apporre per ricordare un’altra tragica scalata (quella del 2007 sul K2, anche questa segnata a suo tempo dalla morte).

Il tempo si era ormai stabilizzato definitivamente, quindi si è scesi a piedi, passando per un sentiero poco conosciuto ai più; è stata l’occasione per salire in cima ad uno dei picchi, guardare dall’alto la profondità del verdissimo Vallone Fontana e gettare uno sguardo che toccasse contemporaneamente sia Malfa che Valdichiesa, solo apparentemente distanti. Il suggerimento è di visionare le slide che riassumono l’andamento dell’intera giornata, aggiungendo che chi non c’era ha davvero perso qualcosa di significativo.

La maledizione sembra essere stata finalmente spezzata, quindi. Adesso, in attesa dell’appuntamento autunnale, comincia la vera stagione delle escursioni e del trekking a Salina!

Michele Merenda