Salina, escursioni al tramonto

In genere, si va in vacanza nelle isole per potersi  godere il mare, soprattutto durante l’asfissiante calura estiva. Ma le isole Eolie forniscono un prodotto turistico davvero completo, che comprende anche la montagna. In particolare, sull’isola di Salina è possibile rendersi protagonisti di escursioni che possono essere affrontate anche in pieno agosto, senza peraltro doversi per forza alzare prima che sorga il sole. Si tratta delle camminate suggestive da fare al tramonto, nella zona di Vallespina. Un tour di circa due ore e mezza (leggi descrizione) che può essere goduto a tutte le età, non risultando particolarmente difficile. Anche se la presenza di una guida è comunque indicata, soprattutto quando si arriverà davanti ad uno strapiombo e in apparenza non si scorgerà più alcuna strada per proseguire. In apparenza, per l’appunto.

Bisogna però cominciare dall’inizio, dalla partenza: nella zona di S. Lucia, nel Comune di Leni, c’è un’imboccatura che a sua volta porterà ad un bivio: quale sarà la strada giusta? Anche qui, un accompagnatore esperto della zona non guasterebbe.

L’escursione, da intraprendere durante le ultime ore del pomeriggio, si articola lungo degli antichi terrazzamenti piantati ancora oggi ad ulivi. Un territorio da macchia mediterranea, aspro e arcaico, differente dal paesaggio nordico di Monte Fossa delle Felci; percorso snodato tramite vecchi tornanti di terra battuta, dove la fanno da padrone le piante di lentisco, ginestra ed euforbia. Il terreno andrà man mano cambiando, passando dal “rupiddu” delle prime eruzioni ad una terra tufacea di colore bianco, come in un’isola greca. Difatti, l’excursus vulcanologico in questa escursione è davvero ampio, risultando di notevole interesse sia per gli studiosi che per i più curiosi. Nel frattempo, si arriverà davanti allo strapiombo del Filo di Branda (nella foto) mentre il sole va calando e con la luce cangiante sul paesaggio si creeranno sensazioni differenti da momento a momento. Il tramonto da godere è il medesimo che altri fortunati spettatori staranno ammirando poche centinaia di metri più in là, dopo la roccia, nell’adiacente Pollara. Sì, perché queste strade un tempo collegavano proprio i due paesi di Leni e Pollara, apparentemente tanto distanti…

Occorre quindi sedersi, godere del sole che si immerge nel mare e poi tornare indietro con le ultime luci del giorno, facendo un giro ad anello. Magari, nel frattempo, si sono fatti sentire i falchi che tornano ai nidi e che si preparano ad un altro viaggio lunghissimo (sapete verso dove?). Tutti questi particolari abbozzati, ovviamente, verranno meglio approfonditi durante il viaggio. Poco più di due ore, si diceva; basteranno per essere appaganti. A meno che non ci si voglia fermare ad organizzare una cena in un posto idoneo e quindi tornare con la luce delle torce e della luna. Anche questo è fattibile.

A dir la verità ci sarebbe un giro ancora più largo, che porta da Pollara proprio a Vallespina, passando per l’antichissimo Pizzo Corvo, ma di questo se ne parlerà un’altra volta!

Michele Merenda